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Chiusura Ambulatorio Via Ripamonti

Nessuna buona novità sul fronte sanità: qualche giorno fa abbiamo appreso dai giornali, con non poco sgomento e preoccupazione, della chiusura imminente del poliambulatorio pubblico in via Ripamonti 20. Da dicembre i 19 medici specialisti saranno trasferiti su quattro centri, costringendo i cittadini a peregrinare.

Dopo che la nuova riforma del sistema sanitario regionale sull’assistenza dei malati cronici ha provocato una dura reazione dei medici di base, dopo che il mal funzionamento del centro unico di prenotazione ha reso sempre più difficile fissare un appuntamento per visite specialistiche con tempi di attesa sempre più lunghi, per non parlare di quelle a domicilio con i medici di base (merce rara), ecco un’altra amara sorpresa per i cittadini, in particolare della zona Ripamonti e del Vigentino.

In compenso spuntano un sacco di centri privati, anche nella zona Ripamonti.

Presenterò un’interrogazione affinchè l’assessorato alle Politiche Sociali si attivi con Regione Lombardia e ATS per conoscere quali azioni metteranno in campo per evitare altre conseguenze sulle spalle dei cittadini, a garanzia di continuità dei servizi territoriali erogati al pubblico. Anche perché all’origine di questo trasferimento vi è un “gioco del domino” di trasferimenti dovuti alla “svendita” attuata dalla Regione della storica sede dell’ATS di corso Italia 19.

Altro che autonomia della Lombardia da rivendicare se è questo il risultato, un ambito quello della Sanità dove le Regioni hanno già ampi margini per applicarla (e che per la Lombardia assorbe l’80% del bilancio). Forse è arrivato il momento di applicare “bene” questa autonomia e non di “avere mani libere” a vantaggio dei privati, come dimostrano i troppi scandali cui abbiamo assistito in questi anni in questo settore.

Ecco il vero volto del modello lombardo della sanità (Maroni-Gallera): lontano dai cittadini e sempre più a favore del privato.