Domenica non andrò a votare

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Domenica non andrò a votare

50 milioni (di euro) di motivi … per me riassumibili così.
Il referendum di domenica in Lombardia e Veneto è una mera consultazione che non ha quorum, che non innesca alcun processo amministrativo conseguente. 
Maroni e Zaia avrebbero potuto già da tempo (nel caso di Maroni ha avuto tutto il suo mandato per farlo…) chiedere ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, come già fatto ad esempio dalla Regione Emilia Romagna nell’ambito di una trattativa con lo Stato, prevista dall’art. 116 della Costituzione. Vale la pena ricordare che, paradossalmente, per la Lombardia fu il governo di centrodestra ad interrompere un iter avviato fin dai tempi del governo Prodi…
Quindi, referendum inutile, costi elevati sulla spalle dei cittadini a cui però, ad esempio, vengono tolti servizi territoriali come nel caso della chiusura del Poliambulatorio di via Ripamonti.
Una consultazione meramente elettorale. Una propaganda che illude fornendo informazioni non veritiere su temi serissimi. Togliamo di mezzo almeno alcune bufale: l’autonomia non riguarda la gestione della sicurezza e della forza pubblica, né le politiche in materia di immigrazione, nè la libertà di culto e la cittadinanza, tutti temi che nella propaganda il governo leghista-salvini vuol far passare insieme ad una concezione per cui i cittadini lombardi e veneti sono “diversi” da tutti gli altri italiani.
E anche il messaggio negativo oltre che pericoloso che viene dalle regioni più ‘ricche’, un invito a non farsi carico delle disuguaglianze, aggravando la distanza esistente tra nord e sud.
Spero che anche i sindaci e i rappresentanti politici che hanno deciso di aderire al referendum farsa, il giorno dopo avviino con colleghi e istituzioni di tutta Italia una seria discussione che parta realmente dalle condizioni in cui si trovano gli enti locali, comprese le città metropolitane, anche a causa di “incompiute” come l’abolizione delle province, a vincoli di bilancio e al taglio dei trasferimenti dal centro.

Per tutti questi motivi non andrò a votare.